lunedì 30 gennaio 2017

Il metodo Montessori secondo me

Come ho raccontato nei post precendeti, quando ho iniziato la mia riflessione sul come avrei voluto aiutare a crescere mia nipote, prima, e mio figlio poi, sono venuta a conoscenza del metodo Montessori, del quale fino a quel momento sapevo poco o niente.
Documentandomi attraverso la rete e i libri, mi sono ritrovata in moltissimi concetti trattati da Maria Montessori, primo fra tutti il rispetto del bambino.
Non starò a descrivere in maniera approfondita il metodo, innanzitutto perchè non mi sento abbastanza competente per poterlo fare, e inoltre perchè a mio parere è meglio documentarsi direttamente attraverso i testi di riferimento.
Vorrei condividere però i punti che mi hanno più colpito del metodo, quelli che cerco di mettere in pratica ogni giorno, e per fare questo farò riferimento alla breve lista di principi contenuta nel libro di Daniela Valente  "Come liberare il potenziale del vostro bambino"
1-Rispetto per il bambino e fiducia nel suo maestro interiore.
Il bambino è "Una persona impegnata nel compito più importante della vita: creare un individuo unico, pronto a trovare il proprio posto nel mondo". Il suo maestro interiore lo guida attraverso il suo sviluppo, con i suoi tempi e i modi adatti a lui. Il genitore deve assistere, intervenire se necessario, ma non dettare i tempi o costringere il bambino a fare cose per le quali non è pronto. Deve avere fiducia nel suo bambino. Questo concetto è stato per me assolutamente rivoluzionario, nessuno che conoscessi aveva mai dimostrato di credere una cosa simile. Ho sempre visto (e vedo tutt'ora)  i bambini considerati come una scatola vuota da riempire a piacimento con educazione, aspettative ecc..
Come se un figlio fosse un foglio bianco, sul quale noi genitori possiamo scrivere quello che vogliamo.
Trovo meraviglioso invece pensare che il bambino che mettiamo al mondo è già qualcuno.
2-Il metodo del non intervento
"Aiutami a fare da solo" credo sia una delle frasi più conosciute legate al metodo: dire "Faccio io che faccio prima" " Sei troppo piccolo e non sei capace" , interromperlo mentre sta tentando di fare una cosa per farla al posto suo significa minare il bisogno di autonomia del bambino.
Tutti pensiamo che sia doveroso intervenire per insegnare al bambino, o per evitare un pericolo.
Più che giusto, ovviamente, ma se si osserva il proprio comportamento ci si rende presto conto che nella maggior parte dei casi i nostri interventi sono del tutto inutili.
E'che non abbiamo la pazienza di aspettare che il bambino, dopo aver fatto una cosa nel modo sbagliato 10 volte, alla 11° la faccia nel modo giusto.
Impedigli di provare, e di sbagliare, equivale a dirgli "Non sei capace".
3- Non interrompere i momenti di concentrazione.
Se il bambino sta facendo qualcosa, lasciatelo fare finché a finito, finché non sia lui a richiedere la vostra attenzione. Trovo estremamente fastidiose le continue intrusioni e interruzioni, o il tentare di fargli cambiare attività mentre è concentrato su una cosa che magari sembra stupida a noi, ma che invece per lui ha enorme importanza.
Come vi sentireste voi se, mentre siete impegnate a cucinare o a scrivere al computer, una persona vi chiamasse continuamente, o vi ripetesse di continuo "Ma che brava!!" o cercasse di attirare la vostra attenzione battendo le mani? Sono sicura che vi scapperebbe una parolaccia!
Eppure lo facciamo continuamente con i bambini. Questo perchè consideriamo quello che fanno non importante, o peggio ancora senza senso. Mi è capitato alcune volte di essere seduta in fianco a mio figlio che gioca, e vedendolo fare per la prima volta una cosa nuova dirgli "Bravissimo amore!". E'stato come scoppiare la bolla di concentrazione in cui era immerso. Riuscendo invece a fare un passo indietro e lasciarlo fare senza dirgli nulla, ho potuto vedere il suo sguardo soddisfatto una volta ottenuto quello che voleva, e il suo sorriso rivolgersi spontaneamente a me.
Questo concetto risulta piuttosto ostico alle nostre nonne, che ogni volta che stanno con Alessandro lo stordiscono di parole. Una volta ho sentito addirittura mia suocera riprendere mio suocero che stava silenziosamente guardando il bimbo giocare, " Digli qualcosa!! Non stare li a fissarlo in silenzio! Il bambino deve essere intrattenuto!!".
4-Limitare la quantità di giochi a sua disposizione.
In una società come la nostra è impensabile che il bambino abbia pochi giochi, e viene considerato un bambino felice quello che non riesce più a camminare nella sua cameretta dalla quantità di giochi a sua disposizione.
Eppure nella mia, seppur piccola, esperienza , non ho mai visto un bimbo giocare in modo autonomo nel caos.
Un esempio classico è il giorno di Natale: i bimbi ricevono una quantità enorme di giochi, tutti in una volta, e sono felicissimi nello scartarli tutti. Dopodichè vanno in confusione e non sanno più dove guardare, con cosa giocare.  Alla fine della giornata avranno giocato si e no con uno o due giochi  di quelli ricevuti.
Quando troppe cose attirano la loro attenzione, i bambini non riescono a concentrarsi su niente, sballonzolando in modo disordinato da un gioco all'altro senza giocare davvero con niente.
Se invece si propone al bimbo un gioco alla volta, gli si da la possibilità di approfondire il gioco finchè sarà stanco, e sarà pronto a passare ad altro.
5- Spegnere la Tv.
Nella nostra famiglia si guarda la tv. La guardiamo noi grandi, quindi non avrebbe senso vietarla al bambino.
Ma lo spazio da dedicare alla tv è circoscritto. Ci sono momenti in cui accendo la tv per Alessandro, magari per intrattenerlo un pochino mentre faccio qualcosa, ma passato quel momento la tv viene spenta. Non resta come costante sottofondo alle nostre giornate o ai suoi giochi. La tv può essere un buon mezzo di intrattenimento, ma anche un terribile disturbo.

Per chi volesse approfondire il metodo:
Maria Montessori "Educare alla libertà"
Maria Montessori "La mente del Bambino"
Maria Montessori "Il bambino in famiglia"
Daniela Valente "Come liberare il potenziale del vostro bambino"
Elena Balsamo "Libertà e Amore"

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