lunedì 8 gennaio 2018

Di malanni, medici e antibiotici

Mio figlio ha iniziato ad avere la tosse a inizio dicembre. Abbiamo provato i soliti rimedi (aerosol, docce nasali, rimedi antinfluenzali) per un paio di settimane, ma visto che la situazione non si sbloccava l’ho portato dalla pediatra. La quale sosteneva che avesse bisogno di un antibiotico. L’abbiamo ascoltata, e abbiamo fatto tutta la cura di 10 giorni. La situazione sembrava effettivamente migliorata, ma dopo pochi giorni la tosse si è presentata di nuovo. Al rientro dalle vacanze siamo tornati dalla pediatra: bronchite, questa è stata la sua diagnosi. Quindi, a suo parere, ci voleva l’antibiotico, di nuovo. Stavolta mi sono opposta: ho cercato di capire meglio, ho fatto domande, e le ho detto che senza la prova certa che Alessandro avesse un infezione batterica in corso non gli avrei dato di nuovo l’antibiotico. Lei si è molto risentita, abbiamo discusso. Ma alla fine sono uscita dal suo studio con una prescrizione per un esame del sangue. Un semplice esame per controllare dai valori della PCR l’effettiva presenza di batteri. Non è stato semplice fare il prelievo ad un bimbo così piccolo: ovviamente ha pianto, e io mi sono sentita stringere il cuore al pensiero di averlo sottoposto ad un dolore magari inutile. Mi sono sentita pure in colpa. Invece avevo ragione io: oggi abbiamo ritirato le analisi, e non c’è traccia di infezioni. L’antibiotico non serve. Sarebbe stato del tutto inutile, e soprattutto dannoso. Vi ho raccontato questa esperienza per lasciarvi un messaggio: chiedete, approfondite, arrabbiatevi. Se una cosa non vi convince seguite il vostro istinto e andate a fondo. E soprattutto pretendere quello che è un diritto vostro e di vostro figlio: una cura adeguata. Non sono contraria nè agli antibiotici nè ai farmaci in genere, ma mi scoccia constatare quanto i pediatri molto spesso facciamo prescrizioni in maniera molto disinvolta e superficiale. L’antibiotico serve solo se c’è un infezione batterica. E l’infezione è sempre verificabile. Verificate, prima di dare un farmaco che ha un impatto così gravoso sul sistema immunitario dei nostri bambini, soprattutto se così piccoli. Molto spesso si prescrive l’antibiotico per tagliare la testa al toro, quasi fosse un rimedio che tranquillizza gli animi e fa sentire tutti a posto, sicuri dell’efficacia. In realtà nella grande maggioranza dei casi i malanni dei nostri figli sono dovuti a virus, e in questi casi non solo l’antibiotico è inutile, ma addirittura dannoso. Indebolendo il sistema immunitario del bambino lo espone a nuovi attacchi di virus e batteri. Un cane che si morde la coda. E allora va bene l’uso di farmaci e antibiotici, ma con cognizione di causa. E se non ci arrivano i medici, aiutiamoli noi con il nostro istinto materno.

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