venerdì 27 ottobre 2017

Friday Book: "The no spend year"


Qualche mese fa, sfogliando una rivista, sono rimasta colpita dalla recensione di un libro dal titolo “The no spend year”.
L’ho messo subito nella lista dei desideri di Amazon e, prima delle vacanze estive, l’ho acquistato.
Il libro racconta di una giornalista inglese, Michelle Mcgagh, che ha deciso di trascorrere un anno della sua vita non spendendo soldi, o meglio, spendendo solo lo stretto necessario.
Ha stabilito un budget per ogni settore di spesa (alimentari, trasporti, detersivi ecc..), e per  un anno ha rispettato rigorosamente le regole autoimposte.
Per esempio, ha scelto di non spendere più nulla in trasporti, ma di andare ovunque in bicicletta. Ha deciso di non spendere in prodotti di bellezza (ad esclusione di quelli per l’igiene personale) e di non comprare scarpe o vestiti.
Ha deciso di eliminare il budget delle vacanze per intraprendere, invece del solito viaggio all’estero, una vacanza in bicicletta, dormendo sotto lo stelle.
Insomma, di scendere dalla ruota del consumismo.
L’autrice non manca di descrivere tutte le difficoltà incontrate, la paura di sentirsi emarginata, la tristezza per essersi persa molte cose con i suoi amici, le difficoltà fisiche.
Ho trovato il libro molto interessante, e mi ha fatto riflettere.
Ovviamente molte delle soluzioni da lei adottate per risparmiare non sono alla portata di tutti, soprattutto di chi non abita in una grande città come Londra o ha dei figli.
Ma al di là delle sue scelte, mi ha fatto molto pensare a quanto soldi spendiamo senza rendercene conto:l’autrice fa l’esempio delle spese per trucchi e smalti, che spesso vengono comprati d’impulso, grazie al fatto che costano poco, e poi vengono abbandonati nei cassetti, oppure si soldi spesi per caffè, snack o cene da asporto last minute Perche non abbiamo voglia di cucinare.
Perchè se dobbiamo fare una spesa importante tutti ci riflettiamo un po', mentre per le piccole spese frugali di ogni giorno pensiamo "Va beh, sono 10 €, che vuoi che sia?"
Solo che la somma di tante piccole spese, in un anno, diventano una spesa non indifferente.
Inoltre l'autrice sottolinea come molte volte ci sentiamo "costretti" a spendere per convenzione sociale. Come ad esempio quando siamo "costretti" ad incontrare gli amici per l'aperitivo o per una cena perchè così fanno tutti, non pensando che ci sono molti altri modi per incontrarsi, magari più economici.
Ma siamo talmente abituati a vivere "da consumatori" che non ce ne rendiamo conto.
Davvero spendiamo molto di più di quello che ci sembra, e in cose che non ci danno nessun piacere, se non momentaneo.
Chissà che prima o poi anche io non decida di fare un esperimento del genere..magari solo per un mese, giusto per vedere davvero quanto si può risparmiare cambiando un po' le abitudini.

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