giovedì 9 marzo 2017

Captain Fantastic


Amo gli alternativi.
Amo le persone che vivono in modo diverso dalla massa, che hanno il coraggio di esprimere la loro unicità e vivere secondo i loro principi.
Amo quelli che vanno controcorrente, che esprimono idee fuori dal coro, che sfidano il cosidetto "sistema".
L'altra sera abbiamo visto il film "Captain Fantastic", di Matt Ross, con protagonista Viggo Mortensern.
E' la storia di una famiglia che vive da anni nella foresta, fuori dal mondo.
Il padre, Ben, educa i suoi 6 figli alla vita selvaggia, al duro allenamento fisico, alla caccia e pesca senza armi da fuoco, e allo studio della controcultura (in una scena i figli, invece di festeggiare il Natale, festeggiano il "Noam Chomsky Day").
Finchè una terribile tragedia li costringe a ritornare momentaneamente alla civiltà e a confrontarsi con la società che tanto disprezzano.
Il film è molto intenso, ed occorre una grande apertura mentale per cercare di capire il punto di vista, spesso estremo, di Ben, che si scontra radicalmente con quella che per noi è ormai la quotidianità.
Le critiche che muove alla nostra società sono certamente condivisibili, ma allo stesso tempo il suo atteggiamento rigido e inflessibile provoca scontri continui, in un crescendo di incomunicabilità che porta grande tensione.
Non voglio svelarvi troppo del film, che davvero merita di essere visto, ma condividere con voi la riflessione che mi ha suscitato.
Come ho scritto all'inizio amo chi ha una vive nella nostra società in maniera alternativa.
Allo stesso tempo trovo però che spesso i messaggi che veicolano con il loro modo di vivere creino solo divisione.
Inevitabilmente si creano fazioni opposte, e un atteggiamento da tifoseria da stadio che trovo davvero svilente: i vegani contro gli onnivori, gli homeschooler contro gli studenti, quelli che lasciano guardare la tv ai figli e quelli che "la tv è il male assoluto" e così via.
I limiti della società occidentale in cui viviamo credo siano chiari a molti, ma è davvero uscendo dal sistema che possiamo milgiorare la situazione attuale?
E, in particolar modo quando si hanno figli, fino a che punto è il caso di spingersi per insegnare (ma mi verrebbe da dire imporre) i nostri ideali?
Rispetto il modo di pensare di tutti, e so che c'è chi è portato alle scelte radicali.
Io invece sono per la via di mezzo.
Sono per i piccoli cambiamenti, per i compromessi tra quello che è il nostro ideale e quella che è la realtà in cui viviamo. Estremizzare le proprie posizioni crea solo conflitto.
Trovo che se vogliamo che i nostri figli migliorino la società in cui viviamo crescerli "fuori dal mondo" non sia la scelta milgiore.
Penso che il compito di noi genitori sia mostrargli i limiti della nostra società, farglieli sperimentare, per far nascere in loro la consapevolezza della necessità del cambiamento.
Un cambiamento che, se vogliamo sia alla portata di tutti e che sia duraturo, deve partire dalla comunicazione e dalla condivisione, non dallo scontro.


3 commenti:

  1. Mi piacciono i tuoi quesiti sai? Portano a riflettere e darsi delle risposte che tanto scontate non sono . Ti dico la verità, a me questo mondo non piace. E neanche la maggior parte dei suoi abitanti. Punta di snobismo? Forse. La tentazione di scappare e proteggere mio figlio in un mondo parallelo diverso è tanta. Ma anche io sono troppo moderata e poco incline agli estremismi (anche a costo di non prendere una posizione netta certe volte) quindi resto qua. Si può provare a cambiare un mondo che non ci piace standoci dentro e con gli altri coinquilini che invece non ne soffrono minimamente? Altro quesito. La risposta È dentro te. Ed è... SBAGLIATA. ahahha scusa sdramatizzo, Guzzanti mi perdonerà ��

    RispondiElimina
  2. Ahahah grande Quelo!!Credo che molti di noi vedano i moltissimi limiti di questa società..ma serve isolarsi per creare un mondo migliore? A mio parere creare contrapposizioni è un errore:ognuno è libero di avere il suo pensiero, per estremo che sia, ma se vogliamo coinvolgere gli altri nel nostro cambiamento dobbiamo avvicinarli, non barricarci nelle nostre convinzioni.Un abbraccio Mammazen!

    RispondiElimina
  3. Eh sì, alla fine hai detto bene nella parte finale del post. Convivere insieme rispettandosi e tollerandosi è l'unica vera ricchezza. Poi questa parte zen e saggia va a farsi benedire quando incontro certe teste di cavolo,lo ammetto. Buona giornata 😊

    RispondiElimina