lunedì 6 marzo 2017

Di madre in figlia



Il nostro passato ci influenza.
A volte anche il passato delle persone a noi vicine ci influenza.
I miei genitori sono nati nel primo dopoguerra, nelle campagne lombarde.
Non erano in situazione di povertà estrema, ma, come la maggior parte delle famiglie contadine dell'epoca, non vivevano certo nel lusso.
Avevano poche possibilità economiche e sociali, poche possibilità di studiare, vivevano in modo molto semplice. (Avete presente il film "L'albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi? Ecco)
Entrambi i miei genitori hanno lavorato come operai per tutta la vita facendo un lavoro davvero molto duro.
Lavoravano su turni, e si alternavano nella gestione della famiglia.
Mia madre faceva anche il turno di notte e per alcuni anni ha lavorato anche il sabato e la domenica.
La madre che ho vissuto nella mia infanzia era una donna estremamente stanca, nervosa, che quando non era al lavoro era presa dalla cura materiale di noi figli e della casa.
Mi ricordo distintanente la sensazione che provavo, da bambina, di non doverle dare fastidio, di dover essere buona e non causarle altri problemi.
Penso di poter contare sulla punta delle dita le volte in cui si è seduta a giocare con me, o in fianco a me per chiedermi cosa stessi disegnando.
Poi c'era l'estate.
Ad agosto i miei genitori affittavano a una casetta in un posto sperduto sulle montagne, dove passavamo un mese di vacanza fatta di giornate semplici, passeggiate e giochi nei prati.
Era come se mia madre si trasformasse completamente durante quel mese: era una donna solare, a cui piaceva scherzare. Era riposata, serena, disponibile.
Un'altra persona.
Poi tornavamo a casa, e riprendeva la solita routine.
Le cose poi sono peggiorate durante l'adolescenza, quando, oltre alla mancanza di tempo per stare insieme, si sono aggiunte anche le notevoli differenze caratteriali tra noi. Sono stati anni di scontri continui, e a ripensarci ora me ne dispiaccio..non sono stata una figlia facile.
Non rinfaccio assolutamente nulla ai miei genitori, hanno fatto enormi sacrifici solo per concedere a me e a mia sorella quello che loro non hanno mai avuto: la possibilità di studiare, di scegliere il nostro futuro, di viaggiare. Non ci hanno mai fatto mancare nulla, spesso privandosi di molte cose.
Ma non posso negare che l'esperienza della mia infanzia mi abbia condizionato fortissimamente,ed è una delle ragioni principali per cui ho sempre saputo che avrei voluto fare diversamente con i miei figli: volevo, e voglio, essere una madre presente, oserei dire "a disposizione".
Sono perfettamente cosciente che ci sono moltissime madri che lavorano e che comunque si dedicano con amore e con pazienza i figli, come so benissimo che non basta essere presenti per garantire la loro serenità.
Ma, in tutta sincerità, quando mi sono chiesta se sarei riuscita a concedere il famoso "tempo di qualità" a mio figlio dopo essere stata fuori casa tutto il giorno, la mia risposta è stata no.
Per poter essere serena ho bisogno di vivere il mio bambino, stare con lui, poterlo seguire durante i vari momenti della giornata.
Mia madre ora è una splendida nonna: con i suoi nipoti fa tutto quello che con noi non ha mai potuto fare, e a me si stringe il cuore quando la vedo gattonare con Alessandro nonostante il mal di schiena, giocare a calcio con il mio nipotino e coccolare mia nipote.
Nei suoi occhi vedo il rammarico di aver perso molto delle sue figlie,e io sento ancora di più che quella che ho fatto è stata la scelta giusta.


2 commenti:

  1. Sai, mi hai fatto commuovere. Ritrovo molto nel rapporto con mia madre, sempre conflittuale e che tutt'ora è una ferita semi aperta che non riesco a chiudere del tutto. Un giorno forse avrò il coraggio di scriverci un post ma ogni volta che ci provo mi pare di scoperchiare un vaso troppo pieno e troppo privato e lascio correre. Sì, sono sicura che tua madre ha fatto (come la mia) quello che era normale fare per quegli anni e per quelle condizioni... Così come mi hai appena ricordato che hai fatto (abbiamo fatto) La scelta giusta.
    PS: il tuo bimbo si chiama come il mio compagno 😘

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  2. Grazie Mamma Zen, avevo anche io le lacrime agli occhi mentre scrivevo..Non dico che il mio rapporto con mia madre sia idilliaco ora..siamo davvero molto diverse e a volte sento che non riusciamo a comunicare. L'unica cosa che è cambiata è che ora so che lei non può fare passi verso di me perchè proprio non ne è capace, non per mancanza di volontà. Adesso so che quel passo lo devo fare io!Un abbraccio!

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