mercoledì 12 aprile 2017

Mio figlio mi spiega la Mindfulness

In quasi tutti i libri sulla Mindfluness viene detto di osservare i bimbi e imparare da loro.
Perché? Perché vivono nel momento.
Non conoscono il futuro e il passato, solo il presente.
Se stanno facendo una cosa, che sia studiare un sasso o tentare di costruire una torre, ne sono completamente immersi.
L'altro giorno sedevo per terra vicino ad Ale al parco.
Lui ha iniziato a toccare il terriccio con le manine: toccava la terra, si guardava il palmo della mano pieno di sassolini, rimetteva la mano per terra. Prendeva un sassolino, stava a scrutarlo per vari minuti, ne prendeva un altro. Così, con estrema lentezza e concentrazione.
Non stava pensando, dentro di se, a che gioco fare dopo, o a cosa gli avrei preparato per pranzo.
Era lì, e basta.
Per noi adulti invece le cose vanno un po'diversamente: la nostra mente e il nostro corpo non sono quasi mai nello stesso posto.
I nostri pensieri saltano continuamente tra passato e futuro, e spesso perdiamo di vista il presente agendo come se avessimo inserito il pilota automatico.
Ci  faccio caso più volte al giorno: sto cucinando, e penso al messaggio che devo mandare alla mia amica, a cosa fare nel pomeriggio, intanto con un orecchio seguo la televisione e con l'altro ascolto il mio bambino che parlotta mentre gioca.
Lo chiamano "Essere multitasking", e per un periodo di tempo me ne sono anche vantata.
Poi ho scoperto che tra le fila dei miei mille discorsi mentali mi predevo tutta la giornata.
Ed arrivavo a sera stremata.
Ho letto da qualche parte questo esempio che trovo molto bello: immaginate di camminare con una boccia piena d'acqua tra le mani. Se camminate lentamente e con attenzione sprecherete pochissima acqua, mentre se camminate velocemente e in modo distratto finirete per versare moltissima acqua.
La stessa cosa vale per la nostra mente: se la riempiamo continuamente di pensieri inutili disperderemo un sacco di energia, e ci perderemo moltissime cose che la nostra disattenzione costante ci fa ignorare.
Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri della Mindfulness, la definisce così:

“Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”.  

Quello che la Mindfulness ci insegna è una sorta di meditazione, ma non di quelle da fare seduti, con le gambe incrociate. Non a svuotare la mente, ma a tenerla concentrata sul qui e ora.
Ci insegna ad ascoltare davvero mentre qualcuno ci parla, a guardare ogni giorno nostro figlio come se non lo vedessimo da tempo, a prestare attenzione alle piccole cose.
E'un piccolo esercizio, che richiede però molto sforzo, ma che porta grandi attimi di pace e gioia.

4 commenti:

  1. No, non è semplice! Ma riconoscere la nostra distrazione è il primo passo per riuscire a cambiare! :)

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  2. per scrivere questo commento ci ho messo mezz'ora, perché nel mentre ho: tirato la palla al cane, ricevuto 2 telefonate, cambiato stazione radio, girato la roba sul fuoco. i bambini si rivelano un'altra volta eccezionali, da prendere da esempio sempre. Forse basterebbe ricordarsi che lo siamo stati tutti, e recuperare quel lato mindful perso strada facendo. mica facile. no, no. :(

















































































    ci ho messo mezz'ora a scriver questo commento perché nel mentre ho : ricevuto due telefonate, tirato la palla al cane, girato la roba sul fuoco, cambiato stazione radio. I bambini si rivelano un'altra volta fenomenali, da prendere da esempio. forse basterebbe ricordarci che anche noi lo siamo stati, e recuperare quel lato mindful che si è perso strada facendo. mica facile, lo so... :(










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    1. Credo che spesso sia proprio il nostro stile di vita ad imporci ritmi frenetici e multitasking, e noi mamme lo sappiamo. Però siamo talmente abituate a questa frenesia che la mettiamo in atto anche quando non è necessario!

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