giovedì 14 settembre 2017

Friday Book: L'asilo nel bosco

Mi sono appena resa conto di non avervi ancora parlato di questo meraviglioso libro, che ho letto durante le vacanze e a cui avevo già accennato su Instagram.
E 'uno di quei libri che smetto di sotolineare (si, di solito sottolineo le frasi che mi piacciono di più) perchè mi accorgo che dovrei sottolineare tutta la pagina.
Questo libro parla dell'esperienza degli "Asili nel Bosco", e nello specifico del primo di questi, ad Ostia Antica.
Come suggerisce il nome si tratta di asili in cui il rapporto con la natura viene al primo posto: ispirandosi ai progetti già esistenti nel nord Europa, queste meravigliose persone hanno creato un posto dove i bambini possono giocare, passeggiare,correre, scoprire nella natura.
Scordatevi la mezz'ora d'aria nel cortile dell'asilo, dopo ore trascorse in aula: qui si sta fuori sempre.
Anche se piove.
Basta avere i vestiti adatti.
Le attività e le giornate sono organizzate in base alle stagioni, e i bambini possono disporre ovviamente anche di posti al coperto, ma l'apprendimento avviene all'aperto.
Ogni parola di questo libro mi ha ispirato: quanto vorrei ci fosse un asilo del genere anche dalle nostre parti.
Quanto vorrei che Ale ci potesse andare.
Ne parlavo con un'amica maestra, la quale mi ha svelato che, in realtà, probabilmente sarebbero pochi i genitori disposti a far frequentare ai loro figli un asilo del genere.
Mi ha raccontato infatti come ogni anno, puntualmente, riceva lamentele dai genitori per il fatto di far fare la ricreazione ai bambini in giardino e non in aula: d'inverno, perchè fa freddo. L'autunno è umido, e piove, quindi non si esce. In primavera e in estate fa caldo, i bambini sudano troppo e poi li pungono le zanzare.
Queste sono le cose che si sente dire dai genitori.
Mi sono cadute le braccia.
E non mi stupisco che sia così: lo vedo con i miei occhi ogni giorno quanto i bambini di oggi siano lontani dalla natura e profondamente ignoranti su di essa.
E non parlo di ignoranza nozionistica. Parlo di ignoranza esperienziale.
Quanti bambini oggi sanno cosa si provi a camminare a piedi nudi nell'erba, fare le capriole giù per una collina, o giocare nel fango dopo la pioggia?
Abbiamo dimenticato quanto il legame con la natura sia parte del nostro essere, e di come sia terapeutico. Non solo per i bambini.
Sogno che nel futuro realtà del genere si moltiplichino, contagino le scuole tradizionali, e ci riportino un pezzo di culura che rischiamo di perdere per sempre.



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