lunedì 15 gennaio 2018

La paura dei cambiamenti

Ieri sera ero nella cameretta del mio bimbo, e mentre lo ascoltavo raccontare con un linguaggio tutto suo un grande evento a cui avevamo assistito in mattinata (durante la nostra solita gita in fattoria abbiamo incontrato alcuni agricoltori che, con un trattore, si sono occupati di tagliare un albero morto che pericolosamente incombeva sulla strada. Non vi dico Alessando..è impazzito! Ha continuato tutto il giorno a raccontare la storia del trattore che fa cadere l’albero!) pensavo che avrei voluto tenerlo sempre a questa età. E’in una fase davvero spassosa: parla, parla tantissimo con quel suo linguaggio spesso incomprensibile e la sua vocina dolce. Cammina, corre, salta, si arrampica. E’ tremendamente tenero e simpatico, anche se spesso viene fuori il suo lato testardo. Poi, riflettendoci meglio, mi sono ricordata che spesso, in passato, mi era capitato di pensare: amo questa fase della vita di Alessandro, vorrei che non cambiasse mai. C’è stata la fase delle prime paroline, la prima volta in cui ha detto “mamma”.La fase dei sorrisi sdentati, in cui pensavo che i dentini avrebbero cambiato troppo la sua espressione. La fase dei primi passi, emozionantissima. Tutti momenti in cui,guardandolo, ho desiderato che il tempo si fermasse. Ma poi quella fase è passata, e ne è arrivata un’altra, sempre più bella della precedente. Assistere alla nascita e alla crescita di un piccolo essere umano è davvero qualcosa di magico. Ma se prima ero sempre un po’spaventata dai cambiamenti, la maternità mi ha mostrato come tutto cambi, sempre, costantemente, e come davvero non abbia senso cercare di opporsi e affrontare i cambiamenti con ansia. E se penso al futuro, mi chiedo con curiosità e gioia (e meno paura) cosa ci riserverà il futuro. E voi avete una fase preferita della vita dei vostri piccoli? O una fase che invece ricordate con più difficoltà? Io davvero non saprei scegliere. Posso dire però di non aver particolarmente amato i primi mesi: il turbine di emozioni, l’inesperienza, l’ansia di non essere in grado, le notti insonni..Ecco, questa è forse la fase che è stata più dura per me. Sono curiosa di leggere le vostre esperienze!

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