domenica 17 dicembre 2017

La giungla dei post sponsorizzati

Sabato pomeriggio, mentre Alessandro era impegnato a giocare con il papà, mi sono seduta sul divano e ho aperto IG. Mi è apparsa una lunga serie di post dedicati a sponsorizzare ogni genere di prodotto,e mi sono cadute le braccia.
Così ho pubblicato nelle stories un commento amareggiato su questa cosa..e in breve mi sono arrivate molti messaggi di persone che la pensano allo stesso modo.
 Con alcune è nata una vera e propria discussione a riguardo. Così ho pensato di chiarire meglio il mio punto di vista.
Non sono contraria alle sponsorizzazioni in toto. Se una blogger che seguo, e che produce dei contenuti di valore, ogni tanto sponsorizza un prodotto affine al suo profilo non c’è nulla di male. Anzi. È facile che, se mi piace quello che scrive, anche i prodotti che consiglia possano essere potenzialmente interessanti per me.
Però trovo veramente triste e poco coerente vedere blogger di mamme, anche molto brave, che hanno completamente sostituito i contenuti con le sponsorizzazioni ad ogni tipo di prodotto: dai giochi, ai seggiolini auto, alle cucine, alle merendine, ai cosmetici, persino ad amplifon.
E, quel che è peggio, spesso scrivono post che inizialmente trattano argomenti molto personali, come può essere ad esempio l’allattamento. Io vado a leggere, interessata a sentire l'esperienza di un’altra mamma, e ad un certo punto..tac! Ecco che arriva la marchetta.
Questa cosa la trovo davvero antipatica.
Inoltre non capisco come possa essere credibile una blogger che non fa un minimo di selezione sui prodotti che le vengono proposti.
In passato ho provato a contattare alcune mamme blogger per promuovere i libri Usborne e ricevere un po’ di pubblicità.
Ma nella maggior parte dei casi si è rivelato un disastro.
Le persone a cui inviavo i libri lo facevano solo per ricevere qualcosa in regalo, e non per un reale interesse verso l’articolo.
E io mi trovavo dei post agghiaccianti e fuori tema, dove magari nella foto i “miei” libri venivano affiancati a delle merendine o ad altri oggetti che non c’entravano nulla.
Mi da moltissima soddisfazione, invece, vedere i post di chi ha acquistato i libri di sua volontà e ne è rimasta soddisfatta. Questo da valore a quello che faccio, non una recensione falsa e obbligata.
Non sono mai stata una persona molto social, prima di diventare Organizer Usborne non avevo neppure una pagina Facebook.
Ma instagram mi è piaciuto subito molto per il grande spazio dedicato alle foto, e all’immediatezza dei contenuti.
Ma ormai è diventato un canale televisivo in cui trasmettono solo consigli per gli acquisti.
E io, quando guardo la tv e vedo che parte la pubblicità, faccio sempre la stessa cosa: cambio canale.

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