venerdì 9 giugno 2017

La scuola è finita...

Eccomi tornata!
Chi mi segue su Instagram lo sa: nelle ultime settimane sono stata impegnatissima con una Book Fair in una scuola della mia provincia.
E'stata un'esperienza bellissima, anche se faticosa: la scuola in questione ha voluto che organizzassi dei veri e propri laboratori con i ragazzi, con letture, worksheet ecc..
Ma i risultati sono stati ottimi!I ragazzi sono stati entusiasti dei libri e del laboratorio preparato, e io mi sono divertita moltissimo a lavorare con loro.
E anche le vendite sono state soddisfacenti per fortuna!
Una cosa però mi ha lasciato un pochino l'amaro in bocca.
La scuola in cui ho lavorato è una delle più prestigiose della zona: è privata, ha un programma didattico che prevede per i bimbi delle elementari ben 6 ore di inglese a settimana, dispone di lavagne multimediali, professori motivati e competenti ecc.. ecc..
Insomma un'ottima scuola. In cui gli alunni hanno a disposizione tutti gli strumenti migliori per imparare..il che non vuol dire che siano tutti dei geni, ovviamante, ma hanno a disposizione i mezzi per riuscire al meglio.
Cosa mi ha lasciato l'amaro in bocca, allora? L'incredibile divario tra questo tipo di scuola e le scuole pubbliche.
Mi piange il cuore, perchè io non sono una paladina della scuola privata. Anzi. Avendone frequentata una alle superiori so che l'ambiente non è dei migliori (molti figli di papà viziati e con la puzza sotto al naso..).
Avendo diverse amiche che insegnano in scuole pubbliche però non posso non notare il divario pazzesco che divide scuole con insegnati ben pagati e preparati, e scuole con insegnanti sottopagati e che fino all'ultimo non sanno nemmeno se lavoreranno o meno a settembre; scuole che dispongono di strumenti multimediali e scuole che non hanno nemmeno i soldi per fare le fotocopie; scuole che vedono la lingua inglese più o meno come l'ora di ginnastica (un'ora di svago in cui cantare le canzoncine) e scuole che fanno fare agli alunni gli esami di certificazione del livello già dalle elementari.
Due mondi lontanissimi.
So che il mio è un ragionamento utopico, ma l'istruzione non dovrebbe essere per tutti allo stesso livello? Perchè solo chi può permettersi una retta salata può accedere ad una formazione di un certo tipo?
Lo stesso discorso vale, ad esempio, per le scuole montessoriane. Accessibili quasi ovunque solo a chi può permettersi rette altissime. Non credo fosse questo il progetto di Maria Montessori.
Sono sempre stata convinta che nelle scuole la differenza la fanno gli insegnati: e ci sono insegnati della scuola pubblica che si fanno il mazzo anche oltre il dovuto (per esempio investendo soldi propri per i materiali didattici) pur di fare bene il proprio lavoro.
Ma sono sicura che con il giusto stipendio e la giusta valorizzazione del ruolo lavorerebbero ancora meglio.
E penso che ogni bambino, al di la della possibilità economica dei genitori, abbia il diritto alla migliore istruzione possibile.
Non sarebbe bello se la scuola fosse davvero uguale per tutti?


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